Una delle
feature più importanti di Fedora 11 è il supporto al nuovo filesystem ext4; introdotto per la prima volta in via sperimentale in
Fedora 9, questa evoluzione del diffusissimo filesystem ext3 introduce una serie di
miglioramenti di cui il più visibile è l'aumento di velocità nelle operazioni di lettura/scrittura.
E sopratutto grazie a Eric Sandeen, sviluppatore Red Hat che si occupa di filesystems (ext4 e XFS in particolare), per Fedora 11 si è potuto decidere di usare ext4 come default per tutte le nuove installazioni.
Ovviamente, il percorso per arrivare a questo risultato non è stato esente da intoppi, come dimostrano le recenti notizie di
perdite di dati, ma le patch necessarie a risolvere questi problemi sono state prontamente aggiunte al kernel 2.6.29 con cui uscirà Fedora 11.
Ma come si passa ad usare ext4?
Il modo migliore è quello di fare un backup dei propri dati, installare da DVD o LiveCD e poi ripristinare il backup.
In alternativa, è possibile aggiornare il sistema (da DVD)
facendo partire l'installer (anaconda) con l'opzione "ext4migrate". In questo modo, le esistenti partizioni ext3 saranno montate come ext4 e la scrittura dei nuovi files avverrà utilizzando le feature messe a disposizione dal nuovo filesystem.
Infine, è possibile migrare manualmente a ext4 una partizione qualsiasi con la seguente procedura (ma fate un backup prima!!!):
-
umount /dev/sdb2
(dove sdb2 è la partizione ext3 da convertire a ext4) -
tune2fs -O extents,uninit_bg,dir_index /dev/sdb2
(converte a ext4) fsck -pf /dev/sdb2
(per sicurezza, ricontrolla il filesystem) -
mount -t ext4 /dev/sdb2 /media
(per testare la conversione)
Ricordo però che nell'ultimo caso, solo i files scritti
dopo la conversione potranno sfruttare le caratteristiche di ext4.
Tutti i dettagli su ext4 in Fedora sono in una
FAQ sul wiki