Per la serie "forse non tutti sanno che..." c'è un bug in Anaconda, il programma di installazione di Fedora, che si manifesta con l'assenza di alcuni elementi dell'interfaccia, in particolare i tasti "Avanti"/"Indietro" che servono per passare da una schermata all'altra.
In realtà, la responsabilità è in parte da condividere con XOrg che pare non fornisca un modo semplice per cambiare la configurazione del monitor a runtime, ma a prescindere da questo è chiaro che un utente che si trova a provare Fedora con due monitor collegati non potrà che rimanere confuso, come conferma la serie di duplicati che il bug originale ha collezionato.
Pur essendo noto da un po', purtroppo gli sviluppatori non hanno trovato il modo di risolvere il problema in tempo per il rilascio, quindi se avete una configurazione del genere, ricordate di staccare uno dei due monitor prima di iniziare la installazione.
Thursday, November 17, 2011
Friday, November 11, 2011
Diminuisce il consumo di corrente di Linux
Da alcuni mesi a questa parte, Michael Larabel della squadra di Phoronix ha fatto più volte notare come dall'uscita del kernel 2.6.38 il consumo energetico sia aumentato in alcuni casi fino al 40% a causa di un problema di comunicazione tra il BIOS di alcuni computer ed il kernel stesso.
Il problema da allora affligge tutte le ditribuzioni che usano kernel più recenti del 2.6.37, compresa la versione 3.1 da poco rilasciata, inclusa anche in Fedora 16.
Dopo alcuni mesi di silenzio da parte degli sviluppatori, finalmente sembra intravedersi la luce su questo problema.
Matthew Garrett, uno sviluppatore Red Hat, ha proposto una patch funzionante con l'ultima rc del kernel che garantirebbe una gestione più attenta dell'ASPM (il protocollo di gestione del risparmio energetico per le schede PCI Express); in questo modo verrebbe tutelata sia la macchina dall'eventuale incompatibilità con lo stesso (motivo principale per cui all'epoca è stato deciso di disattivarlo di default) sia il risparmio energetico. Non più una disattivazione preventiva quindi.
I primi test effettuati da phoronix, benchè eseguiti su un numero di computer ancora ristretto, evidenziano in effetti che l'utilizzo di questa patch riporta i consumi ad un livello paragonabile a quelli del kernel 2.6.37, facendo risparmiare nel migliore dei casi anche 9 watt.
Un differenza notevole sopratutto per i dispositivi "mobili".
Il problema da allora affligge tutte le ditribuzioni che usano kernel più recenti del 2.6.37, compresa la versione 3.1 da poco rilasciata, inclusa anche in Fedora 16.
Dopo alcuni mesi di silenzio da parte degli sviluppatori, finalmente sembra intravedersi la luce su questo problema.
Matthew Garrett, uno sviluppatore Red Hat, ha proposto una patch funzionante con l'ultima rc del kernel che garantirebbe una gestione più attenta dell'ASPM (il protocollo di gestione del risparmio energetico per le schede PCI Express); in questo modo verrebbe tutelata sia la macchina dall'eventuale incompatibilità con lo stesso (motivo principale per cui all'epoca è stato deciso di disattivarlo di default) sia il risparmio energetico. Non più una disattivazione preventiva quindi.
I primi test effettuati da phoronix, benchè eseguiti su un numero di computer ancora ristretto, evidenziano in effetti che l'utilizzo di questa patch riporta i consumi ad un livello paragonabile a quelli del kernel 2.6.37, facendo risparmiare nel migliore dei casi anche 9 watt.
Un differenza notevole sopratutto per i dispositivi "mobili".
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